Per l'ultimo appuntamento della Stagione dei Concerti, Franco Mezzena suona "Il Sebino", il violino settecentesco dell'Accademia.
Lungo l’arco di quasi un secolo, il Salone dei Concerti dell’Accademia Tadini, luogo di grande suggestione e dall’acustica ottimale, ha ospitato alcuni fra i nomi più noti del mondo concertistico internazionale.
Anche quest’anno si prospetta una Stagione di notevole fascino; tra le scelte del direttore artistico, m° Claudio Piastra, figurano infatti artisti di grande spessore e programmi che non mancheranno di suscitare interesse negli appassionati.
Chiuderà la rassegna lunedì 28 maggio “Brindisi di Antonio Bazzini”, titolo di un brano per coro il cui manoscritto autografo è conservato presso l’Accademia Tadini e che vedrà, in apertura di serata, la prima esecuzione moderna a cura del Cavellas Chorus diretto da Corrado Patelli.
A seguire nella prima parte musiche per violino e pianoforte sempre del compositore di origini Loveresi, di cui ricorre quest’anno il 200esimo anniversario dalla nascita.
Interprete sarà Franco Mezzena, concertista apprezzatissimo sulla scena internazionale da quarant’anni (si ricorda in particolare la lunga collaborazione in duo col padre Bruno Mezzena, recentemente scomparso, autentico punto di riferimento nel panorama pianistico) che suonerà il violino settecentesco dell’Accademia denominato “il Sebino”, da riferire all’ambito del liutaio cremonese Bergonzi (secolo XVIII). Con lui i componenti del suo nuovo trio Sergio Patria (già primo violoncello dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino) e la pianista Elena Ballarò. Insieme concluderanno il programma con l’esecuzione del monumentale Trio il la min. di Čajkovskij.