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Venerdì
4
Maggio

LINEE DI FORZA + VARIE SENSAZIONI

EVENTO CONCLUSO

In mostra alla GAMeC il Premio Lorenzo Bonaldi per l'Arte Enterprize - nona edizione. 

 

Dal 4 al 20 maggio 2018 lo Spazio Caleidoscopio della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita Linee di forza + varie sensazioni, a cura di Martina Sabbadini, uno dei due progetti vincitori della Sezione scuole curatoriali della nona edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte - EnterPrize, riconoscimento che dal 2003 sostiene la ricerca di un curatore under 30.

In occasione dell’ultima edizione del convegno Qui Enter Atlas. Simposio Internazionale di Curatori Emergenti – che si è tenuta alla GAMeC nel maggio dello scorso anno – i 5 candidati in concorso per il Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte - EnterPrize hanno messo a confronto le proprie esperienze con studenti o ex-studenti segnalati dalle principali scuole curatoriali italiane, che hanno avuto la possibilità di presentare un progetto espositivo che prevedesse la relazione tra opere chiave della Collezione della GAMeC e lavori di altri artisti contemporanei.

Il convegno si è concluso con la premiazione del progetto vincitore della nona edizione, Enchanted Bodies / Fetish for Freedom, a cura di Bernardo Mosqueira, che sarà inaugurato il prossimo 7 giugno, e dei due progetti di questa nuova sezione, istituita nel 2015.

Tra marzo e aprile 2018 la Galleria ha ospitato il progetto Siate misteriosi, a cura di Luca Gennati; il progetto di Martina Sabbadini, invece, sarà in visione dal 4 al 20 maggio, per poi riaprire in via eccezionale al pubblico il 7 giugno, in occasione dell’inaugurazione del ciclo di mostre estive della GAMeC.

Pensata appositamente per lo spazio espositivo che la accoglie, la mostra Linee di forza + varie sensazioni attiva una serie di riflessioni attorno alle nozioni di confine, di identità e di percezione dello spazio e dell’altro.

Punto di partenza del progetto è l’opera Linee forze di paesaggio (Simultaneità di sensazioni: cielo+case+alberi+fiori) realizzata dall’artista futurista Giacomo Balla nel 1918, al termine del primo conflitto mondiale, e parte di una serie che, attraverso la ripetizione metodica della stessa composizione di forme geometriche e di linee di fuga, esplora il fenomeno della persistenza della visione e della contaminazione dei sensi nella percezione dell’ambiente. 

A distanza di un secolo, questa mostra mira a ripercorrere le linee di forza del dipinto di Balla confrontando i suoi studi sulla percezione dello spazio con quelli di artisti e ricercatori contemporanei.

Il percorso espositivo apre con le ricerche del collettivo Espejismos S.A. de C.V., composto dal matematico Javier Bracho e dal ceramista Juan Sandoval, e fondato negli anni Novanta durante la progettazione del Museo della Scienza dell’UNAM - Università nazionale autonoma del Messico di Città del Messico.

Il nome stesso del collettivo, che significa “miraggio”, contiene il termine “espejo” (specchio), materiale utilizzato per la creazione di una serie di caleidoscopi tridimensionali che ci offre una rara visione delle simmetrie dello spazio che abitiamo, stimolando al contempo un inedito confronto con il lavoro di Giacomo Balla: in un contesto globale soggetto a costanti fratture e interconnessioni, il caleidoscopio diventa

infatti una metafora e uno strumento per articolare cambiamenti accidentali di prospettiva e riconfigurare il nostro senso di confine. 

L’opera video The Ghost of Modernity, Lixiviados (2012) di Miguel Angel Ríos vede protagonista un cubo trasparente, paradigma della modernità, che fluttua liberamente in un paesaggio periferico del deserto messicano, in un contesto sociale completamente scollegato dal dinamismo dell'economia globale. Creando un'analogia visiva tra le forme astratte dei cubi che ricordano il minimalismo americano e gli alloggi precari degli abitanti di questa comunità, Ríos genera un'analisi comparativa dello spazio: un'analisi dei territori, degli stati e delle istituzioni dell’America Latina, e dei loro meccanismi di inclusione e di esclusione.

Nell’opera si percepisce la transizione dalla bidimensionalità del dipinto di Balla alla tridimensionalità; il passaggio dalle linee della composizione futurista a piani che vanno a comporre lo spazio illustrato; le città fantasma trascurate dalla modernità in contrasto con la visione utopica del futuro e delle metropoli tipica del movimento futurista.

Infine, in mostra viene presentato un video collegato a due progetti performativi dell’artista e coreografa Myriam Lefkowitz – Et sait-on jamais dans une obscurité pareille? e Walk, Hands, Eyes (a city) – che coinvolgono i partecipanti permettendo a ciascuno di esplorare la percezione di sé e dello spazio da una prospettiva insolita. 

In particolare, la mostra alla GAMeC vedrà la messa in atto della performance Walk, Hands, Eyes (Bergamo), che consentirà a chiunque desideri provare questa esperienza di essere guidati da alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, che sono stati formati dalla stessa Myriam Lefkowitz durante un seminario che si è tenuto nel mese di aprile.

La performance consiste in una passeggiata silenziosa che si snoda tra le vie delle città che la ospitano – che di volta in volta danno il nome alla nuova “tappa” del progetto – e si basa sulla fiducia tra due persone che non si conoscono: una guida conduce il partecipante, che deve tenere gli occhi chiusi, verso una scoperta inedita dello spazio urbano e, di tanto in tanto, gli consente di aprirli, affinché egli possa “registrare” un’istantanea dell’ambiente circostante colta da un angolo inaspettato. Nel corso di questa esperienza, una visione della città completamente nuova si compone nella mente della persona guidata, nata dall’unione delle immagini generate dalla sua coscienza con i punti di vista suggeriti dalla guida.

La performance realizzata a Bergamo si svolgerà in 5 momenti durante il periodo di mostra: in occasione dell’apertura, giovedì 3 maggio, così come durante il finissage del 7 giugno, sarà possibile prendervi parte liberamente, fino a disponibilità di posti; sabato 5, 12 e 19 maggio, invece, la performance si svolgerà nel pomeriggio, e sarà possibile parteciparvi previa prenotazione.

 

Orari: lunedì, mercoledì-domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, martedì chiuso. 

Data e Ora

Inizio: venerdì 4 maggio 2018 01:00

Fine: sabato 19 maggio 2018

Giorni di apertura
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Luogo
GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

Bergamo, Via San Tomaso 53