deSidera Teatro si trasferisce a Treviglio e porta in scena «Macbetto o la chimica della materia».
L’intenzione di lavorare sul Macbetto di Testori nasce dalla volontà di proseguire la ricerca del Teatro delle Albe rivolta agli aspetti musicali della lingua teatrale. Scriveva Borges a proposito di Dante che “quando leggiamo versi davvero straordinari, davvero buoni, tendiamo a farlo ad alta voce. (…) Il verso non dimentica di essere stato un’arte orale prima di essere un’arte scritta, non dimentica di essere stato un canto”. La lingua che Testori inventa per questo testo ha una musicalità interna molto forte e consegna in Macbetto una lingua poetica che si fa canto.
Solo tre figure sono state ricavate dal testo originale, Macbet, Ledi Macbet e la Strega, espungendo il Coro e omettendo l’ambientazione della chiesa sconsacrata. Sarà il Teatro in sé a diventare una specie di chiesa sconsacrata, mentre alcune parti del Coro verranno ridistribuite ai tre personaggi. Le tre figure sembrano dettare un continuo e ciclico movimento di generazione vicendevole, come se fossero, ciascuna, una e trina.
Riduzione dal MACBETTO di Giovanni Testori
con Roberto Magnani, Consuelo Battiston, Eleonora Sedioli
Musiche di Simone Marzocchi
Ideazione e regia di Roberto Magnani
Coproduzione Teatro delle Albe-Ravenna Teatro/ Masque Teatro / Menoventi-e-production