La Quarta di Čajkovskij inaugura il Festival Organistico Internazionale di Bergamo.
Dopo l’edizione delle nozze d’argento con la città di cui il Festival Organistico Internazionale porta orgogliosamente il nome – sei concerti, tutti dedicati all’improvvisazione ed ai suoi migliori alfieri, premiati da un ritorno di pubblico incredibile e dall’interesse di realtà giornalistiche importanti come Radio3 Suite e l’inserto culturale nazionale del Corriere della Sera – ecco un 2018 ancora più ricco e pieno di novità, il cui denominatore comune con il quarto di secolo appena trascorso resta racchiuso in un’unica parola: eccellenza.
David Briggs, organista della Cattedrale di St.John the Divine a New York, è ritenuto uno dei più grandi virtuosi al mondo e fra i più accattivanti promotori della musica organistica, grazie ad un carisma comunicativo fuori dal comune. Oltre ad un vasto repertorio che copre cinque secoli, è conosciuto per le sue brillanti trascrizioni d'organo di musica sinfonica. Per lui trasporre su un organo i grandi capolavori per orchestra non solo significa proseguire la grande tradizione di un’arte antichissima, ma soprattutto utilizzare un potente mezzo espressivo per allargare gli orizzonti verso nuovi interlocutori, in particolare le generazioni più giovani. La Quarta di Čajkovskij in questo senso sarà un magnifico passepartout: la lussureggiante abbondanza di melodie, la scrittura grandiosa, la spasmodica ricerca del colore, sono ingredienti che potranno lasciare un segno indelebile in molti. Briggs è inoltre un prolifico compositore; le sue opere spaziano da oratori di grandi dimensioni a lavori per strumenti solisti. In Cattedrale, sul grande organo sinfonico Corna, proporrà la sua ‘Marche Episcopale’, scritta nel 2000. Nella seconda parte del programma brilla anche un’altra sua intrigante trascrizione, quella di ‘Ma Mère l’Oye’, una Suite per pianoforte a quattro mani di Maurice Ravel.