Il violoncello di Anya Lechner ospite del Bergamo Jazz Festival.
La preziosa cornice dell’Ex Oratorio di San Lupo ospita un concerto di solo violoncello a mezza strada fra esecuzione e improvvisazione. Ne è protagonista la tedesca Anja Lechner, nome assai noto a chi segue le vicende discografiche della ECM. Per l’etichetta di Monaco di Baviera, nella cui sofisticata estetica sonora si rispecchia appieno, la violoncellista di Kassel ha infatti registrato numerosi album con il Rosamunde Quartett, di cui è stata tra i fondatori, con il bandoneonista argentino Dino Saluzzi, con il quale collabora sin dal 1998, con il pianista francese Francois Couturier, con il pianista greco Vassilis Tsabropoulos, con il chitarrista argentino Pablo Marquez, insieme al quale ha di recente realizzato un album dedicato principalmente a Franz Schubert, e altri. Ha anche partecipato al progetto Il Pergolese, che ha visto coinvolti la vocalist Maria Pia De Vito, il percussionista Michele Rabbia e lo stesso Couturier. Tra i suoi compositori preferiti ci sono Tigran Mansurian, Valentin Silvestrov, Gurdjieff, Komitas e Mompou. I suoi vasti interessi sono dunque alla base di una versatilità strumentale ed espressiva che le permettono di passare con facilità da note scritte a note improvvisate. In questa prospettiva la figura di Anja Lechner si staglia nel mondo della musica classica per la sua apertura, per il desiderio di mettersi continuamente in gioco: per lei i confini musicali sono semplici convenzioni da tradire e superare il più possibile.