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Sabato
8
Ottobre

Autunno in Musica - Donizetti, Verdi, Tchaikovsky e Salvetti

Solisti, coro Gli Harmonici ed Estudiantina Bergamo in concerto

EVENTO CONCLUSO

La Presidenza del Consiglio Comunale di Bergamo organizza il concerto Autunno in Musica per Soli, Coro e Orchestra.

Con la partecipazione di:
Francesco Cortinovis: tenore
Francesco Panico: tromba
Davide Faccini: flauto
Coro Gli Harmonici - Direttore Fabio Alberti
Orchestra Estudiantina Bergamo - Direttore  Pietro Ragni 

Con l'occasione sarà presentato e messo in vendita (€ 10,00 ogni copia) l'ultimo CD "Donizetti a Pizzico", contenente alcuni brani che saranno proposti durante il concerto.

Programma:
Donizetti Fantasia da L’elisir d’amore per flauto e orchestra (trascr. C. Mandonico) *
Donizetti Quanto è bella da L’elisir d’amore per tenore e orchestra (trascr. P. Ragni) *
Tchaikovsky Danza napoletana da Il lago dei cigni per tromba, flauti e orchestra (trascr. P. Ragni)
Donizetti Sonata in Do minore per flauto e orchestra (trascr. P. Ragni) *
Donizetti Una furtiva lagrima da L’elisir d’amore per tenore e orchestra (trascr. P. Ragni) *
Salvetti Concertino per cornetta per tromba, flauti e orchestra
Verdi Va pensiero da Nabucco per coro e orchestra (trascr. P. Ragni)
Donizetti Me voglio fa ‘na casa da Soirées d’automne per coro e orchestra (arr. F. Alberti / C. Mandonico) *
Donizetti Com’è gentil da Don Pasquale per tenore, coro e orchestra (trascr. P. Ragni) *
Donizetti Te voglio bene assaje per tenore, flauto e orchestra (trascr. C. Mandonico) *
Donizetti Mesci, mesci da Il campanello (1837) per tenore, coro e orchestra (trascr. P. Ragni) *

* i brani sono presenti nel CD “Donizetti a pizzico” - 2021

Orchestra a plettro estudiantina Bergamo
Raccogliendo l’eredità della storica Estudiantina Bergamasca, dopo alcuni decenni dalla sua scomparsa, l’orchestra Estudiantina Bergamo rinasce nel 2008 sotto la direzione di Pietro Ragni, in collaborazione con l’Associazione Bergamo Chitarra, il Centro di Musica Antica e l’I.C. Muzio di Bergamo. L’orchestra di mandolini e chitarre ha l’obiettivo di riproporre e far conoscere al pubblico repertori storici e contemporanei legati alla grande tradizione delle orchestre a plettro. L’EB è stata protagonista di molti concerti e iniziative, riscuotendo sempre successo e consenso per il notevole apporto culturale dato al mondo chitarristico e mandolinistico italiano. Ne sono importanti esempi l’incisione, nel 2010, del doppio CD del Circolo Mandolinistico Italiano sulla musica dei compositori bergamaschi, la nuova incisione discografica dedicato a Donizetti, l’organizzazione della rassegna “I Lunedì dell’Estudiantina” nelle più importanti sale da concerto della città di Bergamo e provincia e il concorso Europeo Estudiantina Bergamasca per giovani musicisti. Nel 2019 si è classificata prima nella categoria orchestre e nel 2017 ha vinto il premio Speciale al Concorso internazionale Sartori di Ala (Tn). 

Coro gli harmonici
La formazione Coro Gli Harmonici nasce nel gennaio 2006, dopo una pluriennale e proficua esperienza condotta in ambito scolastico da Fabio Alberti. Il gruppo corale è composto da oltre 60 ragazzi in età compresa tra i 7 e i 29 anni, suddivisi in coro di voci bianche e giovanile. La compagine è stata invitata in diversi festival anche internazionali e a rassegne concertistiche, proponendo un vasto repertorio. Ha collaborato con enti lirici, ha realizzato contributi in importanti incisioni discografiche di compositori e cantautori. Si è prestata come coro /laboratorio in stages nazionali per docenti e direttori, condotti dai più rinomati maestri. Ha preso parte al tour Ivy della cantante Elisa, con esibizioni nei principali teatri lombardi. Ha collaborato con la compagnia teatrale Teatro delle Albe come coro nello spettacolo teatrale ”Va Pensiero“, per la regia di Marco Martinelli. Su invito diretto di prestigiose istituzioni pubbliche è stata protagonista di significative trasferte in Europa dove ha riscosso notevoli ed entusiastici consensi. 

Cd "Donizetti a pizzico"

All’ascoltatore attento non sarà probabilmente sfuggito che la presente scelta di compo­sizioni donizettiane, qui considerate quali fonti per le trascrizioni, è caratterizzata da una perfetta ripartizione tra opere liriche e musiche da camera. Scelta insolita e intelligente, se mi è permesso di esprimere un parere personale: infatti, si hanno sei brani tratti da quattro melodrammi più o meno celebri, quali Elisir d’amore, Don Pasquale, Lucia di Lammermo­or e Fausta - due buffe e due serie, quindi - inframmezzati da altrettanti brani di musica da camera ricavati da liriche per voci e pianoforte - compresa “Mesci mesci”, di cui tra poco si parlerà - e, addirittura, da una sonata strumentale giovanile. Gaetano Donizetti camerista… e quando mai? Siamo infatti da tempo abituati a considerare il musicista ber­gamasco come uno dei massimi compositori d’opera dell’Ottocento: nulla di più vero, in quanto da tempo è meritatamente stato incluso nel quintetto dei massimi operisti italiani, comprendente anche Rossini, Bellini, Verdi e Puccini. Ma non tutti sanno che Donizetti, durante tutta la sua carriera, fu anche un prolifico compositore di musica da camera sia vocale sia strumentale, con una netta preponderanza di quest’ultima negli anni giovanili. Il voluminoso gruppo di autografi del Museo Donizettiano, conservati presso la Biblioteca Musicale Donizetti in Bergamo, offre una notevole quantità di quartetti per archi, pagine pianistiche a due e quattro mani, fantasie e temi con variazioni per violino, violoncello o strumenti a fiato accompagnati dal pianoforte. Era questo il “biglietto da visita” d’obbligo che allora doveva presentare un giovane e promettente musicista per avere accesso in case signorili e poter sedere al pianoforte con la padrona di casa, talvolta valente piani­sta dilettante: come nel caso della nobildonna Marianna Pezzoli-Grattaroli, che Doni­zetti frequentò assiduamente dal 1818 fino alla sua partenza per Roma nell’autunno del 1821, dedicataria di numerose sue composizioni da camera, soprattutto per pianoforte a quattro mani. La Sonata in do minore, qui presa in considerazione, riporta la seguente intestazione: “Suonata per Flauto e Pianoforte| per uso della Sig.ra Mar. Pezzoli Grattaroli| Bergamo li 15 Mag. 1819” e rientra quindi nel numero delle composizioni a lei dedicate. Di lì a poco la signora si rivelerà una conoscenza preziosa sia per il giovane musicista sia per il suo fraterno amico Antonio Dolci: infatti, nel dicembre del 1820 ella finanzierà generosamente il riscatto per i due amici musicisti dalla coscrizione militare obbligatoria della durata di otto anni (!) ordinata proprio in quell’anno dal governatore austriaco del Lombardo-Veneto, salvandoli così da un servizio che avrebbe sicuramente compromesso le loro carriere musicali. Agevolato dalla proverbiale facilità e velocità creativa, Donizetti produsse circa trecento melodie a una o più voci e pianoforte, molte delle quali raccolte in album come Nuits d’été à Pausillipe (1836) e la sua continuazione Soirées d’automne à l’Infrascata (1837): fanno parte di queste due raccolte le canzoni La conocchia, Me voglio fa ‘na casa, La lontananza, L’amante spagnuolo. Ma è anche il caso del “brindisi” per baritono, coro e orchestra “Mesci mesci”, inserito nella farsa Il campanello nella versione 1837 (in sostituzione dell’originale “Il segreto per essere felici”, tratto da Lucrezia Borgia): in realtà, esso è ricavato dal duetto I bevitori per basso, baritono e pianoforte, contenuto nella citata raccolta Nuits d’été à Pausillipe pubblicata nel dicembre del 1836. Ecco quindi svelata la derivazione cameristica anche per questo affascinante brano. Le rimanenti sei trascrizioni sono state attinte dalle opere donizettiane più celebri, quali Elisir d’amore (1832), Lucia di Lammermoor (1835) e Don Pasquale (1843). Queste opere non hanno certo bisogno di presentazione: essendo da sempre presenti sulle scene dei teatri di tutto il mondo, le immortali melodie che le caratterizzano sono ormai entrate a far parte del nostro... DNA musicale! Caso diverso costituisce invece la presenza della sinfonia d’aper­tura per un’opera quasi sconosciuta come Fausta, composta tra agosto e settembre 1831 su libretto di Domenico Gilardoni (ma completato dallo stesso Donizetti) e andata in scena al Teatro San Carlo di Napoli il 12 gennaio 1832. Malgrado la potente caratterizzazione drammatica della protagonista - una sorta di Fedra trasportata nell’antica Roma - lo stesso Donizetti si rese conto ben presto delle discontinuità contenute nella partitura, ragion per cui cercò di correggerla in occasione delle successive rappresentazioni.

L’opera ha il pregio di contenere la meravigliosa aria finale “Tu che voli già spirto beato” la cui fulgida melodia, subito introdotta e variata nella sinfonia, diviene indimenticabile e inconfondibile “biglietto da visita” dell’intera opera. 

Informazioni

Prezzo: Ingresso gratuito - Annullato in caso di maltempo

Organizzatore

Estudiantina Ensemble Bergamo

Data e Ora

Inizio: sabato 8 ottobre 2022 16:00

Fine: sabato 8 ottobre 2022 17:15

Giorni di apertura
L
M
M
G
V
S
D
Documenti

Locandina

Luogo
Palazzo Frizzoni

Bergamo, Piazza Giacomo Matteotti 27